BTTF Project Human Made Festival

Il secondo Festival è sempre il più difficile

Spenti i riflettori sulla prima edizione di Back To The Future Festival e terminato il meritato periodo di riposo, ci si è spalancato davanti un oceano di nuove – e anche un po’ spaventose – possibilità.

D’altronde, si sa, come per gli artisti e le artiste, dopo il successo del primo progetto, il secondo è sempre più difficile.

Come dare continuità a un progetto che è in costante ricerca della sua forma identitaria e allo stesso tempo mantenere freschezza e giovinezza nella proposta artistica? Come coniugare il nostro bisogno di portare attenzione su questioni urgenti e a noi care con la voglia di proporre espressioni artistiche sempre eclettiche e stimolanti? Come restare in allineamento con i principi di cui abbiamo infuso la prima edizione, ma comunque crescere e incamminarci su una nuova strada?

Durante l’ultimo anno, abbiamo cercato le risposte a questi interrogativi piuttosto ingombranti nel confronto tra di noi e nel dialogo con il territorio, uno dei punti focali del nostro Festival, consapevol* che l’unica risposta possibile a ognuna di queste domande fosse da cercare nei frutti della nostra intelligenza collettiva.

L’idea dietro questa tre-giorni di BTTF2023 è il risultato di un forte volontà di migliorare tutto quello che ci è piaciuto e di raddrizzare con qualche colpetto correttivo le problematiche che avevamo individuato nella prima edizione, nonché la naturale conseguenza di un gruppo di ragazzi e ragazze che hanno messo la loro immaginazione e il loro entusiasmo al servizio delle nuove consapevolezze acquisite.

Possiamo quindi anticiparvi che Back To The Future 2023 non è ancora pronto a lasciare andare il tema del fallimento – troppo caro alla nostra generazione – ma cercherà di portarlo in scena sotto una nuova lente; sarà un atto politico e sociale, attento alle dinamiche territoriali in cui si trova e in ascolto di un futuro che reclama attenzione sempre più ad alta voce, un luogo in cui diverse prospettive possano venire a contatto e stimolarsi a vicenda; vivrà di tutte le arti performative, di danza, di prosa, di performance, perché la sperimentazione dei linguaggi artistici è un altro tratto distintivo che sentiamo di aver fatto nostro.

Sarà un risultato collettivo, partecipato e innovativo, un laboratorio aperto a tutt*, in cui vorremmo che l’emozione e il pensiero si fondessero in un’unica esperienza artistica.

Noi ce l’abbiamo messa tutta, ora non possiamo fare altro che aspettarvi per condividere con voi il nostro sogno!